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Definizione di di19
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specifica meglio il sostantivo cui si riferisce indica appartenenza o possesso indica denominazione indica argomento indica moto da luogo indica moto per luogo indica tempo determinato indica provenienza indica causa indica mezzo indica modo indica quantità indica il secondo termine di un paragone indica colpa indica materia specifica il contesto, indica limitazione indica qualità indica età indica prezzo
Parole del dizionario per di48 :
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- nome della quarta lettera dell'alfabeto italiano e del segno che la rappresenta (d, D); come sostantivo può essere di genere maschile o femminile, ma è preferibile il femminile sottintendendo la parola lettera
- preposizione semplice che si fonde con gli articoli determinativi dando vita alle preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle che sono anche usate come articoli partitivi; si elide davanti a vocale; spesso, nel linguaggio commerciale o pubblicitario, si tralascia: (scalo merci – giornale radio – cartolina precetto – ufficio contabilità); esprime molteplici relazioni e introduce numerosi complementi
- complemento di specificazione: (la profondità del mare – l'amore dei genitori – un rumore di passi – il figlio del dottore – la cinghia dei pantaloni – la prosa di Dante – il gatto della nonna – la casa dello zio – tempo di carestia – un bicchiere di aranciata – desiderio di pace – permesso di soggiorno – il suono della radio – la partenza dell'aereo – le avventure di Gulliver – l'intervento del dottore – la regina d'Olanda – l'affetto di una sorella – la zia di Piero – la speranza di vincere – il figlio del farmacista – una notte di primavera – un amico di mamma – il direttore della scuola – un pezzo d'artiglieria – il garzone del fornaio)
- esprime il partitivo: (alcuni di essi – non chiedo di meglio – sono intervenuti degli amici – ne va della vita – mangeremo delle castagne – nulla di nuovo? – è costato di bei soldi – molti di voi – ci vuole del coraggio – dir di sì, dir di no – una dozzina di uova – ci manca del sale – cinque di loro non verranno – dare dell'ignorante a qualcuno – qualcosa di strano)
- complemento di denominazione: (la città di Milano – il mese di marzo – il grado di generale – l'albero del caco – il paese di bengodi – la repubblica dell'Ossola)
- complemento di origine: (sono di Torino – persona di umili origini – di buona famiglia); anche nel nome di personaggi illustri: (Umberto di Savoia – Piero della Francesca – Cola di Rienzo – Goffredo di Buglione)
- indica la provenienza: (uscire di casa – venire di lontano)
- complemento di pena: (fu multato di 50 euro – ebbe una condanna di cinque anni)
- complemento di colpa: (reo di tradimento – fu accusato di truffa – lo riconobbero colpevole di omicidio – è stato incriminato di furto)
- complemento di causa: (morire di fame – sporco di vino – saltare di gioia – morire di fame – gridare di rabbia – arrossire di vergogna)
- complemento di qualità: (donna di elette virtù – un ragazzo di buon cuore – un metallo di pregio – un oggetto di scarso valore)
- complemento di argomento: (discutere di politica – un libro di diritto – parlare di sport – di che cosa avete parlato? – trattato di psicologia); in particolare si usava un tempo nei titoli dei libri: (Dei delitti e delle pene – Del principe e delle lettere – Dei sepolcri – Dei doveri degli uomini – Della tolleranza)
- complemento di moto da luogo: (esci di città – credevo di averti persuaso – era tempo di andarcene)
- complemento di allontanamento o separazione: (smontare di sella – cacciare di casa – andarsene di città)
- complemento di tempo: (d'estate – di notte – d'autunno – la guerra dei trent'anni)
- indica un cambiamento di stato: (di bene in meglio – passare di mano in mano – andar di male in peggio)
- complemento di mezzo: (ornare di rose – lavorare di pialla – spalmare di burro – vivere di latticini – incoronato di perle – lavorare di ramazza)
- complemento di modo: (lavorare di fino – camminare di buon passo – vivere di rendita – alzarsi di buon umore – una casa dipinta di rosso – ridere di gusto – andare di gran carriera – venire di corsa – vestire di nero – fermarsi di botto)
- complemento di materia: anticamente si usava la preposizione articolata
- complemento di limitazione: (debole di vista – pronto d'ingegno – bello d'aspetto – superiore di numero – largo di manica – luogo povero d'acqua)
- complemento di abbondanza e privazione: (pieno di superbia – un uomo pieno di quattrini – scarso di beni – una botte piena di vino)
- complemento di stima e di prezzo: (cose di nessun pregio – un'automobile di 10.000 euro – un oggetto di valore)
- complemento di misura: (un palo di tre metri – un pesce di 2 chili – un alloggio di quattro camere e cucina – un pintone di 2 litri – un pollo di 2 chili)
- complemento di età: (un uomo di quarant'anni – un ragazzo di dieci anni)
- con valore distributivo: (di tre in tre – dividere di dieci in dieci – il livello sale di ora in ora)
- con valore appositivo: (che razza d'uomo! – quella bestia di Silvio – quel burlone di tuo zio – una perla di ragazza – che splendore di bambino! – che razza d'imbecille! – quella peste di Gigi – quell'imbroglione di un negoziante)
- complemento di moto attraverso luogo: (passare di qui)
- complemento di fine: (muro di cinta – campanello d'allarme – teatro di prosa – truppe d'occupazione – stare di sentinella – essere di servizio – esser d'aiuto)
- nella formazione dei comparativi: (più rapido del pensiero – più veloce del vento – Maria è più bella di Piera – il gatto è più furbo del cane – io sono più alto di te)
- nella formazione dei superlativi relativi: (il più bravo della classe – la squadra migliore del mondo)
- nella formazione di alcuni superlativi assoluti: (il Santo dei Santi – il Cantico dei Cantici – il Re dei re)
- nelle locuzioni prepositive: (per mezzo di – a causa di – fuori di casa – prima di cena – sotto di lui – verso di loro – dopo di ciò – andare di sopra)
- nelle locuzioni avverbiali: (di nascosto – di nuovo – di gran lunga – di già – di passo – di grazia – di trotto – di sfuggita – di sbieco – di norma – d'un tratto – di punto in bianco – di stretta misura)
- nelle locuzioni congiuntive: (di modo che – di guisa che)
- davanti a un infinito nelle locuzioni soggettive e oggettive: (è ora di andare – sono sicuro di passare – mi sembra di rinascere – sono meritevole di essere promosso – credo di aver capito)
- in locuzioni con valore predicativo: (darsi del tu – mi dette del mascalzone)
- Decreto Interministeriale
- (chimica) simbolo chimico del didimio, miscuglio dei due elementi, neodimio e praseodimio
- in parole di origine latina indica movimento dall'alto verso il basso (discesa – digradare – discendere)
- in parole di origine latina indica negazione, privazione (disperare – disgelare – diseredare – diboscare – disonesto – digrossare – discontinuità – dirozzare)
- in parole di origine latina indica intensificazione, rafforzamento (diminuire – dissimulare – distillare – divorare – dibattere – dilacerare – dilagare – dilungare)
- prefisso produttivo usato nella formazione di verbi parasintetici tratti da aggettivi o sostantivi (dimagrire – diramare – dimezzare – divampare)
- primo elemento di composti nei quali significa due, che ha due, doppio (disolfuro – diachenio – digramma – dimorfo – diarchia – dimetile – dittongo – diplegia – dimetro – dicloruro – dicroismo – dittero)
- (letterario) sinonimo di giorno, usato nelle date: (a dì (o addì) 10 giugno), nelle ricette mediche: (due volte al dì), nei saluti (buon dì, buondì) o in espressioni familiari, proverbi e modi di dire (conciare qualcuno per il dì delle feste – il buon dì si vede dal mattino – il dì e la notte – trenta dì conta novembre, con april, giugno e settembre); si trova in alcune parole composte quali (addì, oggidì) e (mezzodì) e nei nomi di alcuni giorni della settimana: (lunedì – martedì – mercoledì – giovedì – venerdì); o nell'uso poetico e letterario (il dì di Pasqua – sul far del dì – innanzi dì)
- (astronomia) intervallo di tempo dal sorgere al tramonto del sole, in contrapposizione a notte e con significato distintivo rispetto a giorno
- (specialmente al plurale), periodo di tempo (ai miei dì – i dì che furono)
- (letterario) la luce del giorno, periodo di illuminazione diurna (appena spunta il dì, si parte)
- (letterario) la vita (Ulisse … il dì ti tolse)
Le definizioni della parola DI10
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- UN GIORNO PIU CORTO
- LE ORE DI LUCE
- UN QUARTO DI DICIOTTO
- MUORE AL TRAMONTO
- BREVE GIORNO
- SEPARA IL TACCO DALLA PUNTA DELLO STIVALE
- SI ELEVA NEL FORO ROMANO
- TERRITORIO DELLA NAMIBIA TRA LANGOLA E IL BOTSWANA
- AVVENTURA CHE SI DISPUTA A TAVOLINO
- LA RIUNIONE CHE DIEDE UN NUOVO ASSETTO ALLEUROPA POSTNAPOLEONICA
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